Madonna.Divagazione ziffiana sull’esistenza del nome ▌
Il testo da cui parto è uno qualunque: l’espressione “Madonna esiste”. La domanda è: esiste davvero?
1. L’espressione “Madonna esiste” si trova nei discorsi radiofonici(non nel “linguaggio radiofonico”: non esiste una cosa del genere). “Madonna”, in questa espressione, è evidentemente un nome; inoltre, non è un nome comune numerabile(come “zucca” o “cetriolo”) dal momento che non vuole l’articolo. Questo non significa che in italiano non vi sia anche un nome comune numerabile “madonna”. Si può dire infatti “Se Madonna esiste, allora esiste una madonna”, o anche “Madonna è una madonna”. Questo indica che “Madonna” non è un nome come “cantante” in “La cantante muove il culo strusciandosi allo specchio”, poiché non si può dire “La cantante è una madonna”.
2. Il fatto che “Madonna” non sia né un pronome né un nome collettivo nell’espressione “Madonna esiste” è indicato dal fatto che non è né l’uno né l’altro nei discorsi radiofonici; che non sia né un pronome né un nome collettivo in questi discorsi è indicato da diversi fatti: dal fatto che non si trova in contesti come “Quanta Madonna esiste?”, o “Una quantità di Madonna esiste”; dal fatto che prende “lei” come sostituto anaforico, come in “Si può dubitare che Madonna esista, ma non si può dubitare del fatto che alcuni visionatori o ascoltatori credano che lei esista”; dal fatto che la forma pronominale interrogativa adoperata in relazione a “Madonna” è generalmente “chi”; e così via.
3. E’ quindi sufficientemente chiaro che “Madonna”, nell’espressione “Madonna esiste”, è un nome proprio o, in breve, un nome. Come V.S. Gaudio.
4. Un nome può essere introdotto, in un particolare discorso, o con mezzi sia extralinguistici sia endolinguistici, o soltanto con mezzi endolinguistici. Dal momento che, secondo V.S. Gaudio e anche Paul Ziff, nessuno sostiene di avere imparato a usare il nome “Madonna” con mezzi extralinguistici e nessuno(che io abbia conosciuto, e non lo ha conosciuto nemmeno Çenxìnë Gaz|*leggi: Cenzĩn Gas; la s sonora e trascinata di “tesa”)sostiene che gli sia stato indicato ostensivamente il referente del nome “Madonna”, possiamo ritenere che il nome “Madonna” sia stato introdotto, nei discorsi non solo radiofonici in cui si trova, solo con mezzi endolinguistici. “Madonna” è dunque un nome come “Lady Gaga” o come “Zucchero”, non come V.S.Gaudio, che la minoranza italo-albanese che gli stava occupando il paese suo chiamava fanciullino Cenzìnë Gaz(leggi: “Cenzînë Gàs”).
5. Per introdurre un nome in un discorso, alla radio, in un giornale, sul web, con i soli mezzi endolinguistici, è necessario associare al nome certe espressioni del discorso. Poiché a queste espressioni sranno associate determinate condizioni, ne deriva che al nome saranno associate determinate condizioni.

Avete letto bene: ho introdotto ora il nome “Lady Gaga” nel mio discorso: l’ho introdotto associando ad esso certe espressioni e quindi un determinato insieme di condizioni. Perciò, il referente del nome “Lady Gaga”, se ce n’è uno, è quello che ha soddisfatto un determinato insieme di condizioni, un insieme di cui fanno parte le condizioni di essere una donna, un’abitante di New York intorno tra il XX e il XXI secolo, la cantante di certe canzoni, l’interprete di alcuni video-clip tra la pseudologia divina e l’enigmistica mistico celeste, ecc.
6. Anche se a un nome sia stato una volta(anche in un passaggio televisivo o in un social,anche un semplice twitter ) associato un particolare insieme di condizioni, un’altra volta( metti che qualcuno si sia preso la briga di scriverci sopra non so che paradigma estetico tra somatologia dell’immagine e psicanalisi metafisica di Lacan) può venirgli associato un insieme di condizioni leggermente diverso o anche radicalmente diverso dal primo, specialmente se quel paradigma estetico è opera di V.S.Gaudio, che, da piccolo, deve essere caduto nel Canal Grande a Venezia. In questo caso, il concetto del referente del nome verrà molto probabilmente modificato(un po’ come è successo alla Marcuzzi, quella del Grande Fratello, dopo che il succitato poeta ha costruito sul nome “Marcuzzi” un monumento somatolinguistico che pare che il linguista Migliorini, quello del nome proprio e del nome comune, stia ancora chiedendo l’uso di quegli yogurth così ostensivamente pubblicizzati dal nome “Marcuzzi”).

Un nome è un punto fisso in un universo in movimento. Ma, man mano che il mondo gira e anche il web, che, vai a vedere, non fa che girare attorno all’asse dell’industria culturale e ludica precostituita e fondata sui media in uso almeno 10-12 lustri prima, il nostro concetto del referente di un nome può subire modificazioni ( a meno che non stiate a imboccarvi tutte le babbaloccherie dell’industria musicale e del flusso mediatico come se fosse, un giorno sì e l’altro pure, il vostro Ghb preferito).
7. Si può rispondere esattamente nello stesso modo a tutti gli interrogativi come: se il nome “Lady Gaga” abbia un referente, se Lady Gaga sia mai esistita, se sia mai esistita una persona come Lady Gaga o se sia mai esistita un qualcosa che risponda al concetto che abbiamo di Lady Gaga. Bisogna specificare quale sia l’insieme delle condizioni rilevanti associate al nome e poi determinare se qualcosa o qualcuno abbia mai soddisfatto le condizioni di quell’insieme. Checché ne dicano i Mormoni.
8. Se il nome “Madonna”, o “Marcuzzi”, abbia un referente, se Madonna esista, o anche se Alessia Marcuzzi esista, se esista un essere come Madonna o se esista qualcosa che corrisponda al nostro concetto di Madonna, sono tutte domande alle quali si può rispondere esattamente nello stesso modo e precisamente nello stesso modo in cui si risponde alle domande analoghe che riguardano Lady Gaga. Bisogna specificare l’insieme di condizioni rilevanti associate al nome e poi determinare se qualcosa o qualcuno soddisfi le condizioni di quell’insieme. A prescindere da quello che dicono i cronisti di “Novella 2000” o “Chi”, sempre che esistano ancora.
9. Al nome “Madonna” sono state associate tutte le condizioni possibili. Per gli scopi della nostra trattazione, ci è utile dividere alcune di queste condizioni in due gruppi: condizioni non problematiche e condizioni problematiche. E lo potete fare anche per Loredana Bertè.
10. Alcune fra le condizioni non problematiche sono quelle di essere un essere, una forza, una persona, un corpo, una madre, una figlia, una creatrice, una cantante che va sul palco, una identità spazio-temporale, potente, affaticata, e così via.
11. Alcune tra le condizioni problematiche sono quelle di essere un prodotto dell’industria discografica onnipotente, onnisciente, eterno, creatore del mondo canoro e visivo, un essere digitale, uno spirito del web, la causa di se stesso e di tutto il gruppo che a lei afferisce, e così via.
12. Non intendo sostenere che queste che ho definito le condizioni problematiche, che sono associate al nome “Madonna” non pongano ogni sorta di problemi concettuali, compresi problemi di verifica e di conferma. Per esempio, c’è una differenza tra la condizione di essere uno spirito del web e quella di essere una sedicente fan della Cabala? Se c’è, come facciamo a fare una sottrazione cabalistica, e, in particolare, dovremo usare l’alfabeto numerologico dei Rosa-Croce?

14. La difficoltà incontrata nel provare l’esistenza o la non esistenza di Madonna è palesemente attribuibile, in parte, al carattere di quelle che abbiamo definito le condizioni “problematiche” che sono associate al nome “Madonna”. Tutte queste condizioni sembrano comportare una specie di estrema forma di generalizzazione o di astrazione. Come, d’altronde, lo confermerebbe qualsiasi formalizzazione di capitale afferente al nome “Madonna”, quantunque, poi, in futuro, si possa pur scoprire che tutto è sparito, puro spirito, in virtù,che so, della lettera ebraica associata al tarocco della Torre, si è dissolto in mano morta.
15. E’ evidente, o dovrebbe esserlo, che al problema dell’esistenza di Madonna si può rispondere soltanto nell’ambito di una teoria, ancorché non sia strettamente musicale, se pure vi si possa mai rispondere. E’ ovvio, infatti, o almeno dovrebbe esserlo, che nessun semplice insieme di osservazioni, non accompagnate da efficaci considerazioni teoretiche, può servire a determinare se vi sia qualcosa che soddisfi o meno le condizioni in questione, come quella della diffusione infinita nel web. Il fatto che un determinato essere non abbia espletato un certo compito non basterebbe di per sé a stabilire che quell’essere non era presente e diffuso nel web, quale che fosse il suo compito( e anche se, come Gianni Morandi, si faceva aiutare da Anna); e inoltre, il fatto che l’essere abbia espletato il compito non determinerebbe il suo primato nel web, quale che fosse il compito(difatti, è evidente che, come minimo, c’è sempre un addetto che fa le bozze e posta): tant’è che è pur vero che,a un certo punto, il profilo GooglePlus di un noto e diffuso cantante italiano(metti che possa essere addirittura Vasco Rossi) sia stato superato in visualizzazioni dal profilo di un poeta che, nel paradigma delle cose afferenti al suo nome, non diffondeva nel web che indigesta e incomprensibile estetica e letteratura avanzata e incomprensibile.
