(Vittorito(AQ), 1934; vive, dal 1962, a Firenze dove, in ultimo, ha fatto il funzionario dirigente in una società per azioni).
Titoli: Come nu suonne, Firenze 1984; Solitudine delle parole, Chieti 1995; Ombre disegnate, Cosenza 2011.
1. Il rumore dell’ombra e l’essere-là
Inizialmente fu dato spazio alle ombre, non alle ombre disegnate del poeta aquilano, ma a L’espace aux ombres di Henri Michaux: “Lo spazio, ma voi non potete concepire, quell’orribile in dentro-in fuori che è il vero spazio. Alcune (ombre) soprattutto tendendosi un’ultima volta, fanno uno sforzo disperato per ‘essere nella sola loro unità’. Mal gliene incoglie. Ne incontrai una. Distrutta dal castigo, essa non era più che un rumore, ma enorme. Un mondo immenso la sentiva ancora, essa non era più, diventata soltanto ed unicamente un rumore, che rotolerà ancora per secoli, ma destinata ad estinguersi completamente come se non fosse mai esistita”[i].
Gaston Bachelard, interpellato, disse che “un’anima ha smarrito il suo essere-là”: secondo il filosofo della poetica dello spazio: “L’essere di Henri Michaux è un essere colpevole, colpevole di essere. E noi siamo in inferno ed una parte di noi è sempre all’inferno. (…) L’anima, l’ombra, il rumore, di un’ombra che, ci dice il poeta, vuole la sua unità: sentiamo da fuori tutto questo, senza potere essere sicuri che ciò sia dentro”[ii].
Il P.M. : “Lei dice che un’anima ha smarrito il suo essere-là. Essa fu dunque ? Fu il rumore che è diventato?”
Gaston Bachelard: “Il suo castigo non consiste forse nel non essere più che l’eco del rumore vano, inutile, che è stata?”.
Il P.M. : “Non era forse poco fa ciò che è ora: una sonorità delle volte dell’inferno?”
Gaston Bachelard: “Sì, essa è condannata a ripetere la parola della sua cattiva intenzione, una parola che, posta nell’essere, lo ha sconvolto”[iii].
Il P.M. : “Ma è straordinario! Abbiamo qui un nodo interessante: il poeta aquilano:
Ripetere o pronunciare la parola della sua cattiva intenzione, la magica parola quando
o quando “Le campane accendono la sera”[vi]
e allora è un essere colpevole, colpevole di essere?”
Gaston Bachelard:“E’ colpevole di essere un’anima che giunge fino a decadere dall’essere della propria ombra per passare, come un vano rumore, come un rumore insituablenei si dice dell’essere. Essa fu? Non fu che il rumore che è diventata? Il suo castigo non consiste forse nel non essere più l’eco del rumore vano, inutile, che è stata? Non era forse poco fa ciò che è ora: una sonorità delle volte dell’inferno?”[vii]
Il P.M. : “Ma il poeta com’è che è potuto decadere dall’essere della propria ombra, se
E allora quando afferma
mente? E perché dice “staremo”, è, di già, il Lafcadio con lui ?
Difatti scrive:
“Comanderemo le abitudini
- Comanderemo: chi? Lui e chi?-
della nostra anima
o alzeremo una mano controluce
- Ma la mano di chi ? La sua o del Lafcadio?-
Ma se è stato ucciso con una pistola parabellum!
1. Continua→│2. Il poeta-Yuppie al 50% non inganna il Lafcadio│
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V.S.Gaudio, Scopri se sei un vero Yuppie, "La Stampa", giugno 1985 |
[i]L’espace aux ombresè un poema in prosa di Michaux contenuto in: H.M., Nouvelles de l’étranger, Mercure de France, Paris 1952. L’estratto è la pagina 91.
[ii] Cfr. Gaston Bachelard, La poetica dello spazio, trad.it. Dedalo libri, Bari 1975: pag.238.
[iii] Per il dialogo tra P.M. e Bachelard, ci si rifà a: Gaston Bachelard, op.cit.: sempre a pagina 238.
[iv] E’ l’ultima strofa della IX di “Un nodo d’aria”: pag.49 in: Pietro Civitareale, Ombre disegnate, Orizzonti Meridionali, Cosenza 2001.
[v] E’, invece, la prima strofa della IX di “Un nodo d’aria”: loc.cit.
[vi] Il primo verso della XII di “Un nodo d’aria”: loc.cit.: pag.52.
[vii] Cfr. Gaston Bachelard, trad.it.cit.: pag.238.
[viii] E’ l’icipit della VIII di “Immagini di immagini”: pag.62 in: Pietro Civitareale, op.cit.
[ix] E’ l’incipit della VI di “Immagini di immagini”: pag.60 in: Pietro Civitareale, op.cit.
[x] E’ la seconda strofa della VI di “Immagini di immagini”.
[iii] Per il dialogo tra P.M. e Bachelard, ci si rifà a: Gaston Bachelard, op.cit.: sempre a pagina 238.
[iv] E’ l’ultima strofa della IX di “Un nodo d’aria”: pag.49 in: Pietro Civitareale, Ombre disegnate, Orizzonti Meridionali, Cosenza 2001.
[v] E’, invece, la prima strofa della IX di “Un nodo d’aria”: loc.cit.
[vi] Il primo verso della XII di “Un nodo d’aria”: loc.cit.: pag.52.
[vii] Cfr. Gaston Bachelard, trad.it.cit.: pag.238.
[viii] E’ l’icipit della VIII di “Immagini di immagini”: pag.62 in: Pietro Civitareale, op.cit.
[ix] E’ l’incipit della VI di “Immagini di immagini”: pag.60 in: Pietro Civitareale, op.cit.
[x] E’ la seconda strofa della VI di “Immagini di immagini”.