Poetry and Discovery
Poetry and Discoveryè un movimento internazionale che nasce dal lavoro di poeti che per 5000 anni hanno sognato di cambiare il mondo. Ma ora è giunto il momento di svegliarsi e trasformare i propri sogni , a occhi chiusi e aperti ,in Azione per cambiare, per quanto è possibile, il mondo, mondo globalizzato dal fondamentalismo economico. Si ritiene, come già scrisse Torquato Tasso, che l'uomo degno di essere come tale è “sponte sua, non vinclis aut legibus”, deve dunque essere degno di sé spontaneamente e non solo per vincoli e leggi. Non aspettiamo quindi mirabolanti riforme istituzionali, ma diffondiamo l'energia poetica, azione disinteressata ed eroica, che trasforma l'io narcisistico epocale in un noi autentico. Se le rivoluzioni prima di degenerare assumono una connotazione poetica, oggi, nel contesto di una civiltà sull'orlo del tramonto indecoroso, la poesia come tale risplende come rivoluzionaria nel caso che riesca a risvegliare le energie del pensiero e l'entusiasmo esistenziale e altruistico, tracciando i confini di un cosmo (cosmos per Pitagora significava ordine) ordine nato dal caos indecente contemporaneo. Nei momenti più alti la poesia si contrappone al tempo storico dato che tutto devasta o muta o cancella, e dona ai lettori sensibili quella libertà in cui la loro anima, in un fuggevole attimo, assapora l'idea dell'eternità come oggetto sublime. Come Poetica in azione, si ritiene che l'arte in generale, e la poesia in particolare siano tali se l'artista-poeta sia in grado di superare gli ostacoli posti in modo autonomo, non essendovi oggi un canone universale. Come gli uccelli riescono a volare superando la resistenza dell'aria, cosi il poeta-artista supera la propria soggettività misurandosi con limiti autoimposti, conferendo valori prosodico-metrici alle proprie parole, evitando così di sbrodolare parole in libertà. “La musique savant manque à notre désir”, scrisse un poeta, “la musica sapiente manca al nostro desiderio”, ecco abbiamo bisogno di questa musica che manca, nata dallo scontro con limiti formali autoimposti. Il 3 dicembre, davanti alla Borsa di Milano, manifesteremo contro il Dio Denaro, contrapponendo l'energia poetica come dono che appartiene a nessuno e a tutti. La pratica del dono favorisce l'irruzione della bellezza nel mondo governato da gretti interessi dello Homo Economicus. L'Homme Donneur, l'Uomo Donatore si rivolta al Mercato come destino persegue l'arte di vivere in armonia con gli altri uomini e il cosmo. Mentre l'amore non può essere collettivo, essendo un sentire che unisce due esseri innamorati, l'amore della parola poetica risuona come un NOI, e risulta come tale. La nostra civiltà ha smarrito la diritta via innalzando il Denaro a valore assoluto. Per noi la poesia valida è quella che si traduce in una rinnovata fratellanza tra popoli e individui.
!Tomaso Kemeny
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We fight for Beauty! Tomaso Kemeny e Bianca Garavelli a Piazza Affari a Milano per la manifestazione del movimento Poetry and Discovery #AffariPoetici |