Sutta torinesi di Klelia Kostas, che veniva da Baghdad, per V.S. Gaudio, che era venuto da Sibari col treno
|4. Sezione breve dell’Eccelsa Meta
Sappi che la testa è l’ignoranza, disse una sera la MuniKlelia Kostas che s’era votata al silenzio, mentre la rottura della testa è la conoscenza che proviene dalla fiducia, dalla consapevolezza e dalla concentrazione ammesso che sia unita a una risoluta energia.
Tanto che il giovane VS, colpito da profonda emozione, scoprendosi una spalla chinò il capo al cospetto della Sublime e disse:
Signora, il poeta VS, lieto, esultante, nel nome del gaudio, rende omaggio alla tua bocca, e se mi mordi il trapezio ancorché niente ancora fa presupporre che la letizia abbia avvolto il (-phi) la rottura della testa come sarà attuata mancando ancora quella risoluta energia da abbinare al consapevole e concentrato (-phi)?
Nomee forma, disse Kappakappa, vengono distrutti addentando il trapezio affinché la pulsione K del poeta innalzi il (-phi) al meridiano della Municosì votata al silenzio e al rigore catatonico.