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BODY PAGE ░ Il nuovo ebook di PingapaArt


Alda Merini e Ute Lemper▐ La scheda del P.M. da "L'Assassinio dei Poeti come una delle Belle Arti"™

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Dal: Fascicolo del P.M. e del Procuratore dell’Accademia per l’Assassinio come una delle Belle Arti: Quadro indiziario; Motivi; Griglia di Parsons; Orientamento tecnico-strumentale del Lafcadio Incaricato,  in: Anonimo del Gaud, L’Assassinio dei Poeti come una delle Belle Arti, © 1999-2003

ALDA MERINI                                                                          ma anche: UTE LEMPER
(Milano, 1931; dove vive).                                                             (Münster, 1963;vive a New York).

 Titoli: La presenza di Orfeo, Milano 1953; Tu sei Pietro, Milano 1962; Fogli bianchi, Venezia 1987.

 1. Motivazione emotiva dell’Accademia
Questa lirica anziana, come vuole il 2° capitolo, è da sopprimere con un’arma da fuoco moderna e difatti, nella Tavola dell’Arma,l’arma indicata è una Magnum: non c’è tempo, la priorità è assoluta. Questa “donna perbene” che stava lì a guardare un altro che “saziava una prostituta di carezze e parole affannose” pensando che avrebbe potuto scrivere un libro mentre quello “la torturava con le sue inquietudini”; questa “regina” che per mille sesterzi rifiuta la sua compagnia perché ama Pierri divino "che non conduce nessuna guerra", un condottiero di nostalgia con cui giace nel solstizio d’estate, lei ch’è nata nell’equinozio di primavera; questa donna che non ha una misura, non ha uno staio di grano, ma che con la poesia ebbra e divina supera tutto, questa martire della poesia va allontanata da questa valle di lacrime con un semplice verso: Bang!

2. Fantasmi ed Esclusioni del P.M.
Il P.M. incaricato aveva in testa la cantante tedesca Ute Lemper, come l’aveva vista al Festival de Otoño di Madrid nel Recital del 22 de Octubre de 2001: così “huesuda y atractiva”, l’artista qui es bailarina, artista de musicales, compositora, actriz de teatro o cine, letrista, pintora expresionista, cronista de periódicos, ensayista ma che “hoy será cantante inaugurando la XVIII edición del Festival de Otoño, de la Comunidad de Madrid, en el Teatro Albéniz, con uno de sus personales e importantes recitales”[i].
Il P.M. incaricato, avendo in testa Ute Lemper, così ossuta e attraente, e avendo visto nei titoli della poetessa la presenza di Orfeo, si sentì come Cocteau: “Con Orfeo, ho deciso di correre il rischio di fare un film come se il cinema potesse permettersi il lusso di attendere, come se fosse l’arte che dovrebbe essere”[ii]. Allora volle visionare, su indicazione di un perito semiologo del cinema, “Belle de Jour” di Luis Buñuel[iii]per via della “donna perbene” che stava a guardare un altro che “saziava una prostituta di carezze”, e, dimenticando che, come scrisse Cocteau, “non vi è nulla di più volgare delle opere che pretendono di provare qualcosa”[iv], volle interrogare gli uomini che, nel film citato, saziano Belle de Jour.
Tutti, nell’escussione, allusero al fatto che la bellezza, detestando le idee, basta a se stessa[v], e all’altro fatto che un’erezione non si discute, fosse pure un’erezione dell’anima[vi].
La stessa attrice protagonista di “Belle de Jour” ammise che il segreto della sua bellezza non consisteva, come per Marlène Dietrich, nel prendersi cura della linea del cuore[vii], cioè la sua bellezza, pur così elegante,  non la poneva al di sopra dell’eleganza, delle mode, degli stili: certo, come quella di Marlène, anche la bellezza della Deneuve s’impone, è inutile che se ne parli, illumina dall’interno questa lunga onda di gloria, un’onda trasparente che arriva da lontano[viii].
Il P.M. finì con il chiedersi se l’erezione dell’anima era maggiormente attivata da chi si prende cura della linea del cuore e, perciò, canta Ich bin von Kopf bis Fuss auf Liebe eingestellt a cavallo di una botte, o da chi, bocconi sul letto della casa d’appuntamenti, illumina, onda trasparente che arriva da lontano, la volgarità del godimento.
Prima che l’interrogativo lo possedesse al punto di ossessionarlo tanto da farsi insopportabile, il P.M. volle ascoltare Ute Lemper in Ich bin von Kopf: ebbe un’altra erezione dell’anima e , prima di mettersi in viaggio alla volta di Urbino, per un’altra erezione dell’anima, per la Madonna di Senigallia di Piero della Francesca[ix], tanto verbalizzò nel Fascicolo inerente Alda Merini:

“1) Non avendo la poetessa soppressa né l’eleganza di Catherine Deneuve né la bellezza di chi cura la linea del cuore di Marlène Dietrich;
2) non essendo detta poetessa né l’autore di “Orphée” né di “Le Testament d’Orphée”[x]

si esclude che
Belle de Jour, ai sensi dell’effetto di cui al Problema (4) della Griglia di Parsons, possa avere sparato con una Magnum questa poetessa così poco “huesuda y atractiva”;

si esclude altresì che
l’Angelo Azzurro, sempre ai sensi dell’effetto di cui alla non-risoluzione del Problema (4) della Griglia di Parsons, possa essere implicata, anche con un altro titolo, nel delitto;

si esclude
la partecipazione all’opera del Lafcadio degli interpreti del film di Cocteau, ovvero Jean Marais, Marie Déa, François Périer, Maria Casarès, Roger Blin, Juliette Greco, Henri Crémieux, Pablo Picasso, Charles Aznavour, Yul Brinner, Lucia Bosé, Dominguin, Françoise Sagan, Brigitte Bardot[xi];
si esclude infine che
i versi

“E c’è anche chi dice che a casa sua ha un comodo letto
e che per la mia compagnia
darebbe mille sesterzi”[xii]
si riferiscano alla casa d’appuntamenti frequentata da Sévérine nel film “Belle de Jour”, pertanto nessuno ha offerto mille sesterzi, né si può evincere che, per il rifiuto della propria compagnia, un utente deluso abbia fatto “Bang” alla poetessa.

Si precisa che
Ute Lemper, cantando Ich bin von Kopf, non ha in nessun modo attuato il delitto di doppiare Marlène Dietrich ma, come ha già precisato Ernesto Assante, tentando il difficile confronto con icone femminili come Marlène Dietrich, Ute Lemper non sfiguri, anzi offre nuovi punti di vista[xiii]”.


[i] Cfr. Rosana Torres, Ute Lemper inaugura el Festival de Otoñ con su cabaré antifascista, “El País”, lunes 22 de octubre de 2001.[ii] Jean Cocteau, Del cinema, trad.it. Il Formichiere, Milano 1979: pag.108.
[iii]Belle de Jour, France 1967; regia di Luis Buñuel; sceneggiatura: Luis Buñuel e Jean-Claude Carrière, dal romanzo di Joseph Kessel; interpreti: Catherine Deneuve, Jean Sorel, Pierre Clémenti, Michel Piccoli, Geneviève Page, Macha Méril, Georges Marchal, Francis Blanche, Francisco Rabal, Françoise Fabian, Marie Latour, François Maistre, Muni. Durata: 100 minuti.
[iv] Jean Cocteau, trad.it.cit.:ibidem.
[v] Cfr. Jean Cocteau, op.cit.: “La bellezza detesta le idee. Essa basta a se stessa”:pag.108.
[vi]Ibidem:”Un’opera è bella come qualcuno che è bello. Questa bellezza di cui parlo(quella di Piero della Francesca, di Paolo Uccello, di Vermeer) provoca un’erezione dell’anima. Un’erezione non si discute. Poche persone ne sono capaci. La maggior parte, come nel celebre disegno di Forain, ritiene che è molto meglio parlare”:pag.108.
[vii] Cfr. Jean Cocteau, op.cit.:”La vostra voce, il vostro sguardo sono quelli di Lorelei; ma Lorelei era pericolosa. Ma voi non lo siete; perché il segreto della vostra bellezza consiste nel prendervi cura della linea del cuore. è la vostra linea del cuore che vi pone al di sopra dell’eleganza, delle mode, degli stili; al di sopra anche del vostro prestigio, del vostro passo, dei vostri film e delle vostre canzoni”:pag.53. La leggenda tedesca dell’ondina Lorelei, che attira i naviganti sugli scogli, fu collegata alla roccia Lorelei, che domina la riva destra del Rhein presso Sankt Goarshausen, dal poeta Clemens Brentano. Un altro poeta tedesco, Heinrich Heine, fece diventare popolare questa leggenda.
[viii] Cfr. ancora Cocteau che, sempre rivolgendosi alla Dietrich: “La vostra bellezza s’impone, è inutile che se ne parli; è dunque la vostra bontà che io saluto. Essa illumina dall’interno questa lunga onda di gloria che siete voi, un’onda trasparente che arriva da lontano e si degna generosamente di spingersi fino a noi”: ibidem.
[ix] Piero della Francesca, Madonna di Senigallia, 1470 circa; tavola 61x53.5 cm; Urbino, Galleria nazionale delle Marche.
[x]Orphée”, interpretato da Jean Marais, Marie Déa e François Périer, è del 1950: dura 112 minuti e Cocteau ne ha curato anche la sceneggiatura. “Le Testament d’Orphée” è stato prodotto nel 1960. Dura 77 minuti e vi ci recita anche Jean Cocteau.
[xi] Lo stesso Jean Cocteau ha testimoniato: “E’ probabile che il destino l’abbia messo nel posto preciso nel quale il sogno e la realtà si confondono”:op.cit. pag. 49. Quindi non certo nel luogo del delitto. Anche se l’attrice, essendo la sua bellezza e il suo talento incontestabili e possedendo qualche altra cosa ignota che attira gli idolatri di un’epoca priva di dei, è da tenere d’occhio perché potremmo rinvenire tra gli idolatri il Lafcadio della poetessa. Non dimentichiamo l’affermazione di Jean Cocteau: “Quando ero giovane, ho visto dei ragazzi aspettare Greta Garbo dopo un film,talmente s’imponeva la sua presenza mitologica. Aspettavano al Paramount, alla stessa porta”:op.cit. pag.82. Rilevare se ci sono stati ragazzi ad aspettare Alda Merini dopo un “Costanzo Show” all’uscita del Parioli, il teatro dove si registrano le chiacchierate.
[xii]Versi tratti dalla poesia XIII pubblicata in Le proporzioni poetiche, a cura di Domenico Cara, vol. III, Laboratorio delle Arti, Milano 1987: pag.84.
[xiii]Cfr. Ernesto Assante, Musical, jazz e cabaret: Ute Lemper alza la voce, in “Il Venerdì”, Roma 25 gennaio 2002.
La scheda di Alda Merini,tratta dal Fascicolo del P.M. di cui a L’Assassinio dei Poeti come una delle Belle Arti│© 1998-2003è inedita
 

Tame Impala ♫ La finestra del Berg sibarita

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Mind Mischief
Tame Impala

L’allure un po’bolsa dentro la finestra che fa gli amori e il Berg sibarita

          by Blue Amorosi




frompingapasong


Lì al banco della vecchia scuola
lei appollaiata sulla cattedra, dominante per miglia il mondo
e il sistema solare, il mio oggetto a immobile nel declino della vita,
giorno dopo giorno entra nella memoria,
e scrutando nel globo di cristallo
vede le figure del passato come in una processione riflessa
di un sogno splendente, che si muovevano attraverso l’incredibile
sfera del tempo; e ho visto lei lanciarsi verso un destino immortale
lungo il corridoio, con quell’allure come se fosse una cavalla bolsa
e insieme avesse il comando di grandi eserciti
riunendo insieme in un ditirambo rigeneratore
le epiche e falliche speranze del mio fantasma
essendo al tempo stesso Diana con scudi imperituri, frecce e spade
forgiate da Vulcano e dal mio spirito temprato in cielo.
Guardala come cammina! Vedi come non si affretta
verso il luogo dove il suo sentiero s’incontra
con il sentiero di un figlio di Pound e di Henry Miller.


O piccolo veneziano, attore per davvero, recitavi bene
la tua parte, potevi irrompere dentro la tragedia
più e più volte ti ho visto nel tuo oggetto a
camminare con lei fino a quell’autobus rosso spazioso
mentre i corvi gracchiando
volavano in direzione del bosco
sopra il tetto della tua casa
nei tramonti solenni,
con quel suo camminare lungo il corridoio
una mula come un ditirambo
che entra in un destino immortale
immobile passa al meridiano del tuo oggetto a
culmina dentro la finestra che fa gli amori:
una macchia luminosa che si sposta, che saltella,
a volte si ferma per un istante, come sovrappensiero,
e cola e poi si intrufola di nuovo, curiosa, spia
e palpa in una ricerca ostinata della sozzura
la sozzura! La sozzura! Domanda Gombrowicz
in questa grande fotografia nel corridoio della scuola
e nel cortile, anche nella piazzetta della stazione
questo corpo che cammina o che si è appena
abbandonata sul sedile con tutto il peso del suo pondus
la tua Diana che ruzza nei Campi Selvaggi
di quella scuola onorata con la sua allure col vento in poppa
o al giardinetto quel segreto gaudio
risuona come motivo del Berg
lasciando vedere tutto il lascivo sibaritismo
in cui Diana è rimasta incollata







In bozza per la 2nd Long Summer di Uh Magazine, uscì invece nel mese di ottobre
su pingapa, per pingapasong;Uh Magazine lo pubblica solo adesso


Idiomatica Proibita ▌ Breve racconto e protesi spara-cazzate

░ La Lebenswelt del 1977 a Giorgio Manganelli

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V.S.Gaudio
la figura e il personaggio
LEBENSWELT
da inviare a Giorgio Manganelli
per averne un piccolo romanzo fiume (…)
Torino, 22 aprile e 28 aprile 1977
pag.18/19
 
pag.20/21


èV.S.GaudioLEBENSWELT  L’arzanà  Torino 1981
La Lebensweltpag.3 ed.cit.
pag.4 ed.cit.
 

 

 

░ La Lebenswelt del 1976 a Cesare Ruffato

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V.S.Gaudio la figura e il personaggioLEBENSWELT da inviare a Cesare Ruffato
pag.6/7
 
 pag.8/9
 
è V.S.Gaudio LEBENSWELT L’arzanà  Torino 1981
 

 

♦ Convegno Internazionale di Letteratura a Tuscania ░ Foto di Gruppo a Cena per Landolfi, Manganelli e Tabucchi

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Alcuni degli intervenuti al convegno, insieme agli organizzatori. In ordine sparso, tra chi figura e chi no, Eny Di Iorio, Belen Hernandez, Istvan Puskas, Alessandro Gaudio, Andrea Santurbano, Claudia Polsinelli, Salvatore Presti, Sebastiano Triulzi, Tommaso Pincio, Letizia D'Angelo, Domenica Elisa Cicala, Franco Zangrilli, Arianna Pacini, Mei Gontran, Massimo Ricci, Patricia Peterle.
 

Massimo Sannelli ░ Il Duca Sottoponte

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La locandina di  Rivoluzionario, il film di Denis Astolfi,
in cui Massimo Sannelliè il Duca Sottoponte

Marica Larocchi▐ La scheda del P.M. da "L'Assassinio dei Poeti come una delle Belle Arti"™

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Dal: Fascicolo del P.M. e del Procuratore dell’Accademia per l’Assassinio come una delle Belle Arti: Quadro indiziario; Motivi; Griglia di Parsons; Orientamento tecnico-strumentale del Lafcadio Incaricato,  in: Anonimo del Gaud, L’Assassinio dei Poeti come una delle Belle Arti, © 1999-2003
 
Marica Larocchi

(Muggiò, 1942; vive a Monza).
Titoli: Iris, Manduria 1977; Bracconieri, Milano 1978.

 
Motivo Unico

Seppur sia Poetessa dotata di sensibilità tattile, che è riuscita più volte, con i suoi testi ad alta efficienza metabolica, a rendere simpatetica la connessione tra la pelle e i muscoli lisci dell’intestino(1) calmando questi organi altamente mobili, va affidata a un Lafcadio che, con una semantica da Carezza e da Tactus, faccia dell’Assassinio una messa in scena in cui il genus sia medio e l’ornatus florido(2).
Va da sé che, spesso, la connessione indicata dall’Orbelli tra pelle(=semantica e sintassi in sospensione acquosa in superficie) e muscoli lisci dell’intestino non trova il lettore nella posizione elastica tra solletico e tranquillità; così, essendo impossibile operare con una Tattica-Tactus, il Lafcadio sfodera e colpisce con il Brandistocco la Sventurata Poetessa.

 
(1) Cfr. la voce Marica Larocchi, Iris, in: V.S. Gaudio, Bazar.Scaffale degli anni Settanta2, in “fermenti” n.211, Roma 1995.
(2) Cfr. loc. cit. alla voce Marica Larocchi, Bracconieri.

 
La scheda di Marica Larocchi,tratta dal Fascicolo del P.M. di cui a L’Assassinio dei Poeti come una delle Belle Arti│©1998-2003è inedita

Aurélia Steiner de Vancouver et le Bonheur ░

Raynell Macdonald ░ 3 poesie e 4 donne che fanno una torta

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Raynell Macdonald


Over-processed
Over-stimulated
Distracted against distraught
Bible scriptures
Television series
Stuffed on a shelf
Effortlessly touched

 
Labeled worth
Cheaply owned
Disposable income
Stamped expiration 
Rotated to the front

 
Mass produced 
Invisible in the gaps 
Picnic Sundays
Yale sweat shirts
Appeased agenda
Anomie.




Women should not have the right to choose who to mate and breed with. That decision should be made for them by rational men of intelligence....women are vicious, evil, barbaric animals, and they need to be treated as such.

I sort of felt sorry for you
Despite you killing many
until I got to page fourteen
My stomach aches
as you express
how you'd throw tantrums
if mommy and daddy didn't dote
on all your wants and needs
All your jealousy
All your status seeking activities
Then, the time came when
they couldn't buy your way
into friendships
establish your relationships
set up your play dates
You see, Mr.Rodger
part of growing up is
finding your own way
taking some initiative
Not sitting in the corner
waiting for
what a god like yourself
doesn't deserve
How dare they reject a magnificent gentleman like myself!
Well.....
hopefully, there is a hierarchy in hell
as well.


This should be interesting
Something about a room of a hundred women
At a panel on
Feminism
Makes me uneasy
How am I expected to take
Four women
Cake faced
In hot pink
Seriously?
Dropping a stack of Pussy Riot
Stamped
Book marks in front of me
Landing almost too
Proudly
Clip art silhouettes of mid-air
Cheerleaders
I smother them in blue ink
All around
Aggressively heated
Looking down
Not wanting to stare into their
War painted faces.



│© by photo  Kirkobeeo
 

La Stimmung con John Fante | UH-Book on Youblisher

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La Stimmung con John Fante
sulla Cosa bandiniana
 
La Stimmung con John Fante sulla Cosa bandiniana

Aida Maria Zoppetti ♦ Pianta

Idiomatica proibita ▌La guerra di Parrōt

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Cliccaci sopra e  il testo si ingrandisce, e leggi meglio; se ci clicchi ancora, come il cannone, dal secondo calibro passi al terzo, e leggi che è una meraviglia! Idem per la photostimmung sotto.


            │Parrott vs Parrottiera

Solo una bella giornata di sole ♫ Massimo Sannelli & Antonello Venditti

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Antonello Venditti


Wordle: solo una bella giornata di sole di sannelli e venditti

Non cercavo di nuovo la morte. / Niente storie. Ma chi dura, vince. / Niente versi per la passione, / ma mi tormenti ancora. / E mi annoiano barbaramente / le tue dolcezze senza luce, / queste parole di bambina / nelle chiamate, a notte... / Chi mi vuole non sa / tutto il senso di questo scritto: / non ho chiesto di più, e ha vinto il fuoco. / Chi mi parla non è / nella scena del mio teatro: / non ho avuto di più, e ho il mio lavoro. / Non ho voglia di perdermi / nei vapori degli altri, / voglio solo la libertà, / non i colori ambigui. / Ogni cosa si fa / oro e ancora più docilmente / ogni cosa si fa solo per farla. / Non puoi darmi di nuovo la croce. / Voglio solo restare in vita, / voglio viaggiare, e senza dolore. / Non mi cercare.
La canzone da cui viene il testo reloaded è Ma che bella giornata di sole di Antonello Venditti, che è nell'album In questo mondo di ladri, 1988. Venticique anni dopo, Venditti appare nella Grande bellezzadi Sorrentino, nella parte di se stesso. Lì mangia da solo, e ci sarà un motivo se mangia da solo. Deve essere un uomo di pochi amici (e io ammiro chi mangia da solo, e poco).
Pura e semplice, e potente, la partenza di Venditti, ma l'arrivo metrico soffre, perché non gioca, per una volta. Funziona ma non gode, ecco. Ma il dolore mentale esiste solo finché è cercato: quando lo lasci, ti lascia anche lui, e allora si respira. Di tutto questo si può cantare, qualche volta. E questo testo, per quello che vale o non vale, sta su quella musica: come una cosa che si adatta ad una condizione precisa, già data.
Come uno che obbedisce ad un percorso dato, ma da capire.

 

La Gioconda │14

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Crista Cober by Heather Favell
v.s.gaudio    la gioconda
la battana n.191 fiume-rijeka gennaio-marzo 2014
Leggi $ anche l’ uh-book pingapaArt
 
 


Idiomatica Proibita ▌"Cazzo di Marte"

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Si ricorda a Mia Nonna dello Zen, ammesso che sia conveniente, che “martello”, nei dizionari del lessico erotico, è dato come “organo sessuale maschile” infiocchettato da citazioni dalle Novelle di Sermini, dalla Tabernaria di Della Porta e dall’Aretino. Se si va a vedere, anche “Martino”, che, si sa, il Migliorini ne cita l’uso  per “sedere”, e qui ci son passi  esplicativi di Baffo, Straparola e Dotti, lo stesso Migliorini ce ne indica l’uso per l’organo sessuale maschile, in virtù dell’allusione alla spada con cui l’omonimo santo tagliò il proprio mantello. Spada, che, detto tra noi e Marte, è nel paradigma di Marte che va impugnata una volta che la si estrae dal fodero. Comunque, per non far incazzare gli astrologi, la luna, da Burchiello a Lippi, è quella che è, anche quando è luna nuova, il sedere, e, va detto, l'astrologia, così tirata dentro per il culo della luna, sarebbe la sodomia, non solo per Berni.♂▬

Idiomatica proibita ▌Lo stupido non prendetelo a calci

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Non dire che non si legge: clicca e si ingrandisce; se ci clicchi ancora si ingrandisce ancor di più, che manco il quarto grado di erezione prospettato da Eric Berne!$

Idiomatica prioibita ▌Ped'i fico

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Oggi , mentre facevo la mia passeggiata di mezzogiorno, ho avuto ancora dei pensieri morbosi. Che cosa c’è nella politica che mi turba tanto? Probabilmente gli orari. Mia Nonna dello Zen dice che un politico lo si vede dalla faccia e il bello che anche dietro è così. La pia donna  una volta aggiunse: un politico, dopo la separazione dal corpo, continua a prendere ancora il vitalizio e ha una bicicletta puoi star certo che lui, pedala pedala, ti raggiunge e ti lascia di stucco; insomma, è sempre lui, anche quando era il padre o il nonno, o la zia, è sempre lui e la sua pedalata assistita. Una volta, questo disse Mia Nonna dello Zen, c’era un politico che era monarchico anche quando c’era la repubblica e così, essendo  naturalmente deputato e financo senatore, a un certo punto gli muore la moglie e lui è triste perché pensa sempre a quella volta quando era fuggita con un separatista e invece lei diceva che era un comunista, fatto sta che non gli passa e allora mette mano alla regola del deputato onorevole da eleggere e dove se ne potevano tirar dentro 2 con la nuova regola ne tira dentro 10, è geniale, insomma, a conti fatti, così disse Mia Nonna, questo va a finire che se torna la monarchia come minimo lo fanno re, perché il re va a caccia e di queste regole del cavolo se ne impippa. Peccato, però, che la moglie non abbia assistito la pedalata assistita del marito politico, forse, insieme, sarebbero andati in televisione e alla domanda del presentatore: “Secondo voi, quanti sono i politici che da che mondo é mondo fanno sempre, ogni giorno, non la smettono mai, 5 a 1?”, quelli prendono, si rimettono il cappello e ti saluto ped’i fico! A proposito di fico, una volta chiesi a Mia Nonna: Sarà vero, Nonna, che il politico per il suo senso etico è sempre così fico? Lei, lo ricordo ancora, si mise a ridere, e rise tanto che ogni qual volta mangiavamo fichi, lei scoppiava a ridere e si strafocavacol fico. Tanto che, tra i pensieri morbosi della passeggiata di mezzogiorno, mi turba il fatto che Mia Nonna dello Zen, mentre rideva del fico, per strafocarsi così tanto vuoi vedere che in realtà si  straficava? E che la nuova regola del 10 a 2 , che soppiantava il 5 vs 1, era talmente straordinaria che aveva attecchito anche nella libido della pia donna?

La gabbia sull'isola di Ghawdesh ♫ Sia & Bue Amorosi

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Il Nurk ha il cuore elastico?
byBlue Amorosi

Parlando del Chandeliergià avevamo detto qualcosa sull’elettricità e sul fatto che in definitiva il poeta che se ne faceva del lampadario avendo la lampada Tizio che faceva una luce che nemmeno la stella Sirio appollaiata sulla finestra dello studio! Ora, cosa si può dire sulla maturità di una persona, che non si misura dall’età ma da come regola la pulsione del 5 vs 1, questo lo sapevano i Gesuiti e, adesso, anche il poeta, dopo quasi 11 lustri di battaglie dei Gesuiti, lo sa anche lui. E, quindi, si può dire che sia maturo? E allora che importanza hanno gli anni, specialmente se bevete a colazione gazzosa e, nella tarda notte, continuate ancora a farvi l’ennesima posa del caffè, come se foste quel poeta che negli anni settanta bivaccava in una mansarda a Torino sempre sull’orlo di una crisi di satiriasi? Il problema  non è più nell’affettività elettrica quanto nell’affettività elastica, la pulsione, sì, d’accordo, è come se fosse in un cavo elettrico, sottotraccia, ma il flusso di cariche o l’effluvio elettrico con la tensione alta fa eiaculare di più di un flusso concatenato o di una tensione bassa? Mettiamo che la tensione sia primaria, è come la primarietà della caratterologia francese, quindi più sei sanguigno, emotivo, attivo e primario, e più si innalza al meridiano insieme all’oggetto “a” e lo sorvola e poi si lascia cadere in volo che nemmeno un falco in picchiata? E se la tensione è secondaria, si può pensare che il poeta è più sentimentale, tende di più la risonanza e l’emotività glielo mantiene duro per tre stagioni di fila? Che cosa c’è nella corrente alternata che non c’è nell’Heimlich?  E l’Unheimlich, col nastro isolante, ha ancora un’anima inquietante?

Per il cuore elastico, invece, e c’è una gabbia, però non abbiamo bestie mitologiche col corpo e la testa di un leone come il grande Roe, come dobbiamo regolarci? Se vogliamo uscire dalla gabbia e non passiamo tra le sbarre, bisogna trasformarci in quell’uccello lungo cinque centimetri che sa parlare e che Woody Allen dice che si chiama Nurk, e il bello è che è capace di volar via dalla gabbia e, poi, una volta fuori, si mette a cinguettare e fa riferimento  al Nurk che pensa che sia ancora in gabbia e gli dice: “Ma che ci fai là dentro, dov’è finito il tuo cuore elastico?” La mitologia sibarita sostiene che se un Nurk si posa sul dorso di una grande scrofa, questa non finisce in salsiccia e sopressata ma arriva fino al Natale dopo perché come gioca a tombola lei non s’è vista mai nessuna porca. Si dice che il poeta una volta abbia ricevuto un Nurk in regalo quando la Nonna doveva ammazzare il porco, anche se lui avrebbe preferito ricevere in regalo Le leggi dell’ospitalità di Pierre Klossowski in lingua originale, e allora, sconsolato il povero Enzuccio, prese il Nurk e lo buttò giù dal balcone, in corso Vittorio Emanuele III n.96 se si contava da sopra o n. 3 se si contava dal passaggio a livello, fu da allora che il Nurk cominciò a fare sporadiche apparizioni nella mitologia turca, in cui è molto sarcastico  e non appena lo mettono in groppa a un porco si mette a ridere e vola via, poi si ferma di botto, guarda il cielo e dice: “Ohilà, che bell’uccellino che è volato via dalla gabbia!”. E la musica finisce.

L’elasticitàè una proprietà fisica per quanto non abbia una grandezza fondamentale: è incoercibile l’elasticità o comprimibile? Si può dire che sia lunga, che abbia tempo, che abbia una massa? L’elasticità è permeabile? O è impermeabile? E se piove e si bagna, quando è che diventa anelastica? Il cuore, poi, essendo elastico, potrà, poi, volendo, essere fluido, plastico, flessibile? E un cuore elastico quanto è duro? E se non è duro duro, ed è viscoso, quando piove si ammorbidisce e si fa più elastico o non essendo più impermeabile si mette a piangere? In musica, è facile che un Nurk salti su e giù per il pentagramma, anche perché fa pause di minima e a battuta più della binaria non pare che vada, anche se una volta il poeta fanciullo ebbe ancora un altro Nurk che suonava il violino e il wood-block che è uno strumento a percussione e per gli uccelli piccoli è difficile da suonare, non è mica la raganella. La gabbia è come la grammatica, c’è il nome, il verbo, l’aggettivo, l’articolo, ma quello che ti frega sono le parti invariabili, l’avverbio, tutta la pulsione delle preposizioni che sembra che sia elastica ma, poi, ha la fisica del gruppo nominale che è il tuo oggetto “a” o, al limite, il fantasma. La gabbia è la lingua, non quella parlata, quella scritta, che non è letteraria e nemmeno universale; l’anglofono sembra che sia più elastico del tedescofono e dell’italiano, ma il guaio è che non è mai bilingue il locutor-cantante, si è appurato da qualche parte che il polacco sta più in gabbia del romeno e che il maltese si vede che se la canta per i cazzi suoi, chiuso dentro la gabbia del suo gaudir siracusano trapanese. Una volta un Nurk senese andò sull’isola di Ghawdesh, che impropriamente è detta “Gozo”, convinto che lì potesse cantarsela libero e fuori dalla gabbia, invece fu talmente sconvolto l’uccellino che non riusciva più ad alzarsi in volo e figuriamoci se avesse dovuto suonare lo strumento a percussione che s’era portato dietro; passò di lì Enea che, intenerito e dal cuore elastico, lo fece imbarcare e lo portò in dono a Didone che lo fece volare nella gabbia del punico, del fenicio, dell’arabo e della lingua franca.
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